Il Reloba Petit Corona (cepo 42×129 mm di lunghezza) è un sigaro di provenienza cubana che nulla ha a che fare con gli Habanos, vale a dire quei sigari destinati per la stragrande maggioranza all’esportazione e che siamo abituati a trovare sugli scaffali delle nostre tabaccherie.
Ma di che cosa si tratta effettivamente? Si tratta di uno di quei sigari realizzati per il consumo interno, riservati quindi ai cittadini cubani e acquistabili solo ed esclusivamente sull’Isla Grande: i cosiddetti “sigari del popolo”.
Il “Reloba” è realizzato interamente con tabacco cubano di seconda scelta, proveniente probabilmente dagli scarti di foglie utilizzate per i sigari Premium. Viene commercializzato a un prezzo davvero molto conveniente in quanto deve essere accessibile agli stessi cubani e viene proposto in un confezionamento davvero curioso: “mazos” da 25 esemplari avvolti da una carta azzurra del tutto simile a quella utilizzata nei nostri supermercati per lo zucchero.
Si tratta quindi di un sigaro estremamente economico, realizzato con materie prime “povere”. Questo però non deve essere fonte di pregiudizio: si tratta comunque di un sigaro di provenienza cubana che non ha niente a che vedere con i sigari falsi che si trovano percorrendo le vie de La Habana. Insomma, gli si deve riconoscere certamente dignità e una certa attenzione.
Note di fumata.
Reloba Petit Corona: esteticamente il Reloba si propone con una capa ruvida con venature in rilievo. Il colore è sufficientemente uniforme, di tonalità colorado. Una volta tagliato il tiraggio risulta ottimale: aromi vegetali e legnosi si percepiscono agevolmente.
Il primo tercio propone un’intensità aromatica piuttosto blanda, i sapori sono per lo più sapidi e leggermente amarognoli soprattutto come persistenza finale post-puff. Il vegetale e il legnoso percepiti in fase di esame a crudo si manifestano anche in questa prima fase. Al naso le cose vanno un po’ meglio, saltuariamente si percepiscono aromi di frutta secca. La forza è percepibile come moderata (2/5)
Il secondo tercio migliora sul lato dell’intensità aromatica, mentre la forza cresce fino a livello medio (2,5/5). La combustione è regolare, la cenere estremamente friabile. Gli aromi di frutta secca sono qualitativamente migliori e il retrogusto amarognolo scende decisamente di intensità diventando meno fastidioso. Note fresche di menta si scorgono qua e là.
Il tercio finale è probabilmente il migliore (o forse il meno peggio). Le note vegetali tutto sommato sono abbastanza gradevoli così come la fruizione e la meccanica di fumata. Occorre però distanziare oltremodo i puff per evitare che le sensazioni amare prendano il sopravvento sulle fragili sensazioni aromatiche. La forza permane sul livello del precedente tercio.
Al termine della fumata il sigaro è stato aperto per verificare il contenuto della tripa che risulta essere costituita da picadura. Complessivamente un sigaro modesto, molto distante qualitativamente da qualsiasi fumata caraibica e utile per fumate distratte. In ogni caso si tratta comunque di un sigaro da provare anche solo una volta, per diletto e curiosità generale.
Voto complessivo in centesimi: 71