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La seconda parte del Purosabor inizia di mercoledì mattina, quando subito dopo la colazione si parte all’insegna di Estelì.
Il viaggio non è dei più brevi e ha una durata di circa due ore e mezza, anche se in realtà si superano le tre ore, a seguito delle pause fumose. Durante il percorso, infatti, per rendere meno noioso il tragitto vengono offerti dei sigari da poter apprezzare.
Una volta giunti ad Estelì la prima tappa è presso Plasencia, dove si tiene il pranzo accompagnato da un intrattenimento locale decisamente ben riuscito. Giusto il tempo di fumare un sigaro e si fa poi rotta verso verso le fabbriche prescelte. Durante la registrazione al Festival infatti, è possibile scegliere tra svariati gruppi, che fanno tappa in diverse aziende e coltivazioni. In base quindi al proprio interesse, si possono quindi scegliere le mete preferite.
Noi abbiamo optato per la Scandinavian Tobacco Group. Durante il tour, Michel è stato addirittura messo al banco di lavoro, riuscendo a rollare un sigaro in modo decisamente migliore del previsto!
Nel tardo pomeriggio c’è il check in albergo e in serata la cena di benvenuto in Estelì. Durante la cena sono presenti quasi tutti i personaggi importanti nel mondo del tabacco nicaraguense, che si alternano sul palco per parlare brevemente del Festival e dei propri sigari, offerti in degustazione durante la serata.
Nel quarto giorno, dopo la colazione, si riparte per la visita a una nuova fabbrica/piantagione. A questo giro optiamo per AJ Fernandez, un vero e proprio colosso che negli ultimi anni è cresciuto in modo incredibile.
Il pranzo è presso la tenuta di Don Pepin, seguito dalla degustazione comparativa con due tipologie di caffè e dalla press conference.
Il quinto giorno prevede la stessa routine, ovvero la visita guidata a una nuova fabbrica/piantagione a scelta. Il pranzo si tiene presso la tenuta di AJ Fernandez.
In serata si chiude il Festival, con la cena di gala, presso la fabbrica Drew Estate. Oltre quattrocento le persone presenti, provenienti da ben 27 paesi diversi. L’indomani mattina ripartiamo per il rientro. Anche il viaggio di ritorno all’aeroporto è gestito dall’organizzazione del Festival.
Da notare come ogni singolo tour organizzato presso le fabbriche e le coltivazioni offra un qualcosa che vada ben oltre il semplice “giretto turistico”. Si viene letteralmente intrattenuti e si interagisce con chi guida il tour, che spesso è il manager se non il proprietario dell’azienda. Tutto ciò risulta estremamente formativo e ogni volta si riesce sempre ad imparare un qualcosa di nuovo.
Il Purosabor vanta un ottima organizzazione. Rispetto ad altri Festival qui è tutto all inclusive: vitto, alloggio, spostamenti e sigari sono infatti compresi nel pacchetto. Nessuna preoccupazione, tutto divertimento all’insegna di un viaggio culturale, in grado di insegnare un qualcosa di nuovo, accompagnato in ogni singolo attimo da un ottimo sigaro. A proposito delle fumate: nonostante il nostro massimo impegno nel provare praticamente tutto quanto ci veniva offerto, siamo ripartiti con una consistente quantitativo di sigari. Gli oltre 10 sigari al giorno forniti dalle guide, risultano una quantità impressionante, degna solo di una Festival organizzato con i fiocchi!