Da qualche mese il marchio La Aurora ha rilasciato la nuova linea ADN Dominicano con l’intento di dare “nuova vita” all’andullo. Questa tipologia di tabacco, coltivata da secoli in Repubblica Dominicana, viene lavorato in un modo diverso rispetto al solito: durante la fase di fermentazione, infatti, le foglie anzichè essere sovrapposte nei consueti pilones, vengo arrotolate fra loro, creando dei lunghi cilindri (yaguas). L’intera linea è composta da quattro formati: Churchill (178×47), Gran Toro (152×58), Toro (146×54) e il Robusto (127×50).
Oltre all’andullo, il blend si compone di diversi tabacchi: capa: Cibao Valley (Repubblica Dominicana), capote Cameroon e per il ripieno un mix di foglie Cibao e Andullo (Repubblica Dominicana), Nicaragua e Pennsylvania (USA).
Alla vista la fascia è colorado, dai riflessi bruni, luminosa. Al tatto è piuttosto liscia, con venature abbastanza pronunciate. La fattura è soddisfacente, anche se qualche esemplare poteva essere destinataria di maggiore attenzione. Più che buono il riempimento.
La Aurora ADN Dominicano Robusto: a crudo i profumi ricordano vagamente il cacao e le spezie, ma anche una nota di miele più marcata.
Il primo tercio è giocato su un registro sapido e dolce, entrambi appena accennati. Gli aromi sprigionati richiamano il caffè e il cacao, di pari vigorìa, ma anche leggere note di cellulosa e metallo. La forza è media (3/5).
Nella parte centrale la sapidità diviene più evidente, mentre la dolcezza viene sostituita da un sapore amaro appena evidente. Aromaticamente, questo robusto evolve verso la cellulosa, che diviene più marcata, la noce (di pari intensità) e su nuance di erbe aromatiche. La forza resta invariata (3/5).
Nel tercio finale l’amaro si fa lievemente più marcato. Sul piano aromatico, invece, il manufatto non subisce grossi mutamenti, con gli aromi di cellulosa ed erbe aromatiche immutati e l’inserimento di una discreta nota di canfora. La forza incrementa verso un registro medio – alto (4/5).
In conclusione il robusto ADN Dominicano presenta un equilibrio a tratti sul filo del rasoio, soprattutto nella seconda parte di fumata, dovuto ad un’imperante nota amara che incrementa nel settore finale, e dall’innalzamento della forza che avviene in modo brusco sul finale. Gli aromi, seppur non particolarmente intensi, raccontano una paletta aromatica non banale, che merita di essere provata. Si segnala, inoltre, una certa difficoltà nella combustione della fascia che ha richiesto correzioni in alcuni degli esemplari testati.
Valutazione in centesimi: 85