Da qualche settimana nelle tabaccherie italiane è apparso, in sordina, un nuovo prodotto: “Il Coloniale”. La distribuzione nelle tabaccherie non è molto capillare poiché la linea di distribuzione non è ben radicata su tutto il territorio nazionale. Poche sono le informazioni certe in nostro possesso. Il sigaro è prodotto dalla società “L’artista” ed è realizzato in Repubblica Dominicana, partendo da tabacchi dominicani (criollo 98) e Kentucky per il ripieno. Come manifattura, siamo in presenza di un sigaro troncoconico, realizzato con sottofascia e ripieno short filler. Il prezzo di vendita è fissato a 5 Euro per un pacco da 5 prodotti.
Alla vista la fascia è di tonalità marrone chiaro, luminosa e ben tirata. Anche al tatto è ammaliante, risultando liscia con venature appena accennate. La fattura generale è discreta: sovente si può trovare nella confezione qualche sigaro con dei vuoti di riempimento, difetto accettabile visto il costo cadauno (1 euro).
Il Coloniale: a crudo giungono chiari profumi di fieno e legno, con una leggera sfumatura che ricorda il miele.
Acceso il sigaro, il sapore dominante è una sapidità dai toni medi, con una delicata presenza dolce. Si sprigionano note vegetali e di fieno in misura ben evidente, mentre accennati sono il pepe e il legno. La forza è medio – leggera (2/5).
Con l’incedere della fruizione gli aromi non cambiano, si intensificano i toni legnosi, mentre la delicata presenza dolce iniziale lascia il posto ad una nota amara che diviene via via più presente e dominante. Giunti a metà fumata, il sigaro diviene troppo amaro, tanto da doverlo abbandonare nel posacenere.
Complessivamente, questo Il Coloniale è un sigaro di semplice lettura. Non brilla per intensità nè per qualità aromatica e l’equilibrio è saldo solo per un breve tempo di fumata. E’ un prodotto di difficile collocazione: seppur la forma sia quella degli ammezzati italiani, così come l’utilizzo di Kentucky (anche se in misura talmente minima da non avvertirsi affatto), la costruzione è invece realizzata con sottofascia e l’impiego di tabacchi caraibici. Con questa carta d’identità, non si comprende a quale consumatore possa essere destinato, poiché il fumatore di Kentucky non troverà un prodotto in grado di soddisfarlo, mentre il fumatore di caraibico probabilmente si approccerà a questo sigaro per una questione economica.
Voto finale: D