Il Daiquiri è un drink che discende dalla famiglia dei Punch e dei Canchancharas, tutti accomunati dagli stessi ingredienti base: rum, zucchero e agrumi.
La ricetta è semplice e per la preparazione in casa, basta uno shaker e un misurino:
- 4,5 cl di rum bianco
- 2,5 cl succo di lime
- 1,5 cl di sciroppo di zucchero
- ghiaccio.
Versare tutti gli ingredienti nello shaker. Shakerare, filtrare e versare in una coppa ghiacciata. Decorare con una rondella di lime
La nascita di questo cocktail cubano è legata a più storie, ma la più accreditata sembrerebbe assegnare la sua paternità a due ingegneri americani che lavoravano a Cuba: Jennings S. Cox e Giacomo Pagliuchi.
Si racconta che in un giorno imprecisato del 1898, i due ingegneri, dopo essersi incontrati in occasione della riattivazione di un’importante miniera di ferro, vollero ritagliarsi un momento per bere qualcosa. Fu allora che Pagliuchi propose a Cox di preparare un drink, ma gli unici ingredienti disponibili erano rum, lime, zucchero e ghiaccio. Con questi ingredienti Cox decise di preparare quello che fino ad allora lui aveva chiamato “Rum sour”. Pagliuchi ne apprezzò molto il gusto e la freschezza ma non il nome, tanto da proporne uno nuovo ovvero “Daiquiri”, come l’omonima spiaggia di un antico villaggio esistente nelle vicinanze di Santiago de Cuba.
Negli anni successivi il drink ebbe un enorme successo, cosicchè anche l’ammiraglio Johnson lo adottò come drink ufficiale della marina militare americana, tanto da applicare una targa all’ingresso del Lodge a Washington per ricordare i due ingegneri.
La popolarità del Daiquiri fu anche accresciuta da Ernest Hemingway, estimatore del drink a tal punto da berne svariati litri al giorno. E’ difatti ascrivibile allo scrittore statunitense la celebre frase “Mi Mojito alla Bodeguita, mi Daiquiri alla Floridita”. Al Floridita lavorava il barman Costante, grande amico dello scrittore, che contribuì molto all’evoluzione del Daiquiri.
La versione del Daiquiri che divenne più famosa grazie ad Hemingway e ad altre celebrità americane, fu quella con l’aggiunta del liquore maraschino, meglio nota anche come “Papa Doble”.
Col passare degli anni svariate furono le modifiche apportate alla ricetta originale e di conseguenza molteplici erano le ricette in circolazione. Oggi, tuttavia, quella ufficiale è riportata sulla lista IBA (International Bartenders Association), che ritorna alle origini, prevedendo rum, succo di lime, zucchero, ghiaccio.
Per l’abbinamento cocktail-sigaro il Daiquiri è molto indicato per più fattori: la sua freschezza raffredda il palato riscaldato dal fumo del sigaro; l’acidità, aumentando la salivazione, permette ai ricettori della lingua di essere pronti per il “puff” successivo; lo zucchero, oltre a bilanciare il drink, equilibra anche l’amarezza e/o l’astringenza proprie dalla fumata.
Articolo tratto da CigarsLover Magazine. Autore Nicola Ruggiero.
SIGARI IN ABBINAMENTO
Veniamo ora all’abbinamento e ai sigari che più si prestano per essere goduti assieme a questo drink. Viste le sue caratteristiche, il Daiquiri si presta ad essere abbinato a svariati sigari e risulta un facile accostamento, che difficilmente risulterà errato.
Abbiamo però selezionato i sigari che più ci hanno dato soddisfazione con questo drink.
Montecristo No.5: abbinamento da aperitivo. La fumata terrosa e speziata ben si abbina con il Daiquiri, dando luogo ad un connubio decisamente facile da apprezzare. Il drink pulisce il palato ad ogni sorso, rendendo la paletta aromatica di questo piccolo Montecristo ancora più godibile. (Per la recensione completa del Montecristo No.5 clicca qui!)
Arturo Fuente Opus X Perfecxion No.4: il Daiquiri rinfresca la fumata incredibilmente speziata, riuscendo a creare un bilanciamento notevole dovuto alle note zuccherine e acide che si contrappongono alle note piccanti del sigaro. (Per la recensione completa dell’Arturo Fuente Opus X Perfecxion No.4 clicca qui!)