Durante la cena di gala dell’ultima sera del Festival del Habano, come da consuetudine, si svolge l’asta degli humidor, il cui ricavato è destinato alla sanità cubana. Quella di quest’anno, però, ha destato particolare scalpore per il prezzo di aggiudicazione dell’humidor marchiato Cohiba: quasi 2 milioni e mezzo di Euro. Ma procediamo con ordine, analizzandoli nel dettaglio.
Quelli presentati al XXII Festival omaggiavano cinque marche: Cohiba, Montecristo, Partagas, Romeo y Julieta e H. Upmann. A questi è stato aggiunto l’humidor Ramon Allones del 225esimo anniversario di Hunters & Frankau, di proprietà di Simon Chase (scomparso lo scorso anno), donato dalla famiglia dell’aficionado britannico.
E’ opportuno, però, puntualizzare che sarebbe più corretto definirli armadi climatizzati più che humidor, attesa sia la capienza che le dimensioni.
Cominciamo da quello H. Upmann.
Facendo riferimento alla storia della fondazione del brand, legata ai fratelli e banchieri tedeschi Upmann, il pezzo all’asta richiamava, senza troppi sforzi di immaginazione, una cassaforte, con i sigari (355 sigari, suddivisi in 16 differenti vitolas) stipati in cassetti, in tutto e per tutto simili alle cassette di sicurezza di un caveau. All’interno era custodita anche la bottiglia n. 22 (su 1.850) di Ron Legendario 500 Aniversario La Habana. E’ stato quello ceduto a minor prezzo.
Prezzo di aggiudicazione: 360.000 Euro
Per il brand Romeo y Julieta, che nel 2020 celebra il suo 145esimo anniversario, è stato presentato una soluzione a metà strada fra un humidor e un pezzo di fine antiquariato, anche se Habanos l’ha presentato come un ibrido fra il mondo letterario del romanzo dei due amanti di Verona (con riferimento al balcone, al drappo rosso, ai fiori) e il banco di lavoro di un torcedor. Il pezzo è realizzato principalmente in mogano, ma non mancavano anche cedro, okume, argento e acciaio. I sigari, 380 in totale, suddivisi in 13 differenti formati, sono stipati in cassetti. Arricchiva il lotto anche una delle 999 bottiglie del brandy Reserva del Mamut di Bodega Torres.
Prezzo di aggiudicazione: 400.000 Euro
Per Partagas (anche questo celebrava il suo anniverario, 175 anni), l’armadio era ispirato alla chaveta, lo strumento utilizzato dai torcedor per sagomare le foglie di tabacco. Quattro chavetas metalliche sorreggono il corpo centrale, che richiama anch’esso una chaveta, costituito da legni di mogano, okume e cedro. All’interno di vari cassetti trovano posto 15 differenti vitolas, per un totale di 390 sigari.
Prezzo di aggiudicazione: 400.000 Euro
Anche l’armadio Montecristo (che festeggiava i suoi 85 anni) richiamava la sua storia, legata al romanzo di Dumas: un enorme libro aperto realizzato con legni di mogano, cedro e okume. I 450 sigari (15 vitolas) erano riposti in cassetti, ma Habanos ha rivelato che esiste uno scomparto in grado di ospitare altri sigari. Insomma, fedeli alla regola “meglio comprare un humidor più capiente rispetto alle proprie attuali esigenze”…
Prezzo di aggiudicazione: 420.000 Euro
Il pezzo forte, come dicevamo, era l’armadio Cohiba, anche questo ispirato, secondo la presentazione di Habanos, a due chavetas. Difatti, da una base unica, si innalzavano due sezioni a forma di chaveta, ciascuna con 13 cassetti, all’interno dei quali trovavano posto 550 sigari di 23 vitolas diverse. I materiali impiegati sono diversi: dal cedro, mogano e okume come legni al titanio, argento e acciaio, con rifiniture in madreperla. Il lotto includeva anche la bottiglia n. 20/500 del Ron Havana Club 1519, realizzata in onore del 500 ° anniversario dell’Avana, celebrato nel 2019.
Prezzo di aggiudicazione: 2.400.000 Euro
Il totale dell’asta, considerando anche il pezzo ceduto dalla famiglia Chase (battutto per 380,000), ha portato nelle casse della sanità cubana ben 4 milioni e 360 mila Euro.