Da pochi giorni è cominciata la vendita dell’Ambasciator Italico Superiore, prodotto del Moderno Opificio Sigaro Italiano (Mosi), che da ora è introdotto in modo regolare nel loro portfolio, accanto al Classico e agli altri sigari ammezzati. Un primo lotto di una decina di chili è già stato distribuito ai logisti sparsi sul territorio italiano, ma nuovi e più generosi arrivi sono previsti per le prossime settimane.
Nel Novembre scorso fu commercializzato il cofanetto in legno di pero e cellulosa, da sette sigari, proposto come edizione speciale per il 2015. In realtà, già da qualche mese prima, era possibile scorgere l’iscrizione a tabella dei Monopoli di Stato dello stesso prodotto ma in confezionamento (e prezzo) diverso.
Il Superiore da tre pezzi, ci assicura Philip Pietrella, responsabile commerciale della Mosi, organoletticamente non differisce dal predecessore in cofanetto commemorativo: fascia nordamericana (Tennessee) e ripieno costituito da una miscela di tabacchi italiani (provenienti da coltivazioni in Veneto, Campania e Toscana) e americani.
Piccola differenza dalla produzione 2015, che diviene grande novità per il Moderno Opificio, risiede nel fatto che i sigari sono cellofanati singolarmente, con la metodologia utilizzata per i prodotti caraibici: chiusi ermeticamente da un lato e aperti dall’altro, con il lembo che si ripiega di pochi centimetri sul fusto del sigaro. E’ la prima volta che viene usata questa tecnica di conservazione dalla ditta Trevisana.
Il packaging utilizzato è identico a quello dell’Ambasciator Italico Classico lungo. Il prezzo di vendita è di 9 euro per il pacco da tre.
Nei prossimi giorni testeremo per voi questo “nuovo sigaro”, seppur vecchia conoscenza nel panorama dei prodotti realizzati con tabacco Kentucky.