Alla vista e al tatto, l’Antico Toscano è avvolto in una delle più classiche fasce che sovente accompagna i prodotti di questa linea: colore marrone scuro dai riflessi bruni, qualche imperfezione della lavorazione a macchina, molto rugosa e con diverse venature.
A crudo gli aromi caratteristici sono legati a sentori di cuoio grezzo, spezie e leggerissimi echi di pepe.
Una volta acceso, risulta lampante il caratteristico sapore amaro dell’Antico che, nonostante sia predominante, lascia spazio anche ad una componente acidula. Anche la palette aromatica è esattamente ciò che ci si attende da questo sigaro della famiglia Toscano: legno e pepe (importanti) e l’immancabile cuoio, seppur più sfumato rispetto agli aromi predominanti. Su tutto, è facilmente avvertibile il sentore ammoniacale, così come una discreta forza, che sfiora i livelli massimi (4/5). La cenere, del solito colore grigio scuro con striature più chiare, risulta friabile e regge molto poco attaccata al sigaro.
La parte centrale della fruizione, giunge senza particolari stravolgimenti rispetto all’ingresso. Tuttavia il sapore dello stortignaccolo cambia leggermente: l’acido viene sostituito dal sapido, mentre l’amaro si attenua, facendo sì che il tandem amaro-sapido sia l’unico “fil rouge” del corpo intermedio della fumata. Scarsi gli aromi, poiché il cuoio resta al suo posto (presente), giocando da solista, per essere accompagnato da echi di legno e mandorla (lievi). La forza resta stabile sui 4/5.
Nelle ultime battute, l’Antico Toscano perde colpi, diventando molto amaro e l’aumento della forza (5/5), non corrisposta da un incremento di intensità o da un cambio degli aromi (che restano ancorati unicamente al cuoio e al legno), inducono il fruitore ad abbandonare anzitempo al posacenere quel che resta di una fumata.
La complessità, l’evoluzione e l’equilibrio di questo Antico Toscano di produzione corrente, viaggiano su votazioni basse, mancando del tutto dell’armonia e dell’equilibrio. Tuttavia è un prodotto che gioca tutto il suo apprezzamento sul mercato, oltre che per il carattere rustico, anche per la sua intensità aromatica, del che si può dire che non sia raffinata, ma non che non abbia il suo elemento distintivo in questo. Dobbiamo dare atto, inoltre, che l’esemplare testato (ma anche gli altri sigari della stessa scatola) è risultato essere particolarmente “sfortunato”, facendo emergere, in fumata, tutti i difetti ascrivibili ad un Toscano. Chi fuma abitualmente l’Antico è consapevole che la costanza produttiva di questo prodotto è molto altalenante, circostanza questa con cui dover fare i conti quando si incappa in una scatola non proprio al top.
Tirate le somme, il finale è molto scomposto e l’intera fumata risulta essere discreta. Conoscendo il prodotto e conscio che i suoi tratti distintivi sono questi, non c’è che da prenderne atto.
Valutazione: C